essay writing help

Bio

Luciano Bellet, nato a Pordenone nel 1963, è uno degli artisti più innovativi oggi presenti sul panorama italiano e internazionale, apprezzato sia a livello istituzionale sia dalla critica.
Da sempre il suo lavoro artistico s’incentra sulla difficile condizione dell’uomo contemporaneo, posto di fronte a un continuo e rapido mutamento socioculturale ed è attuato attraverso una sintesi di vari media espressivi, elaborati e sviluppati negli anni.
La sua è un’arte che si sviluppa insieme alla coscienza. Fin da ragazzo sente il desiderio di tradurre con le mani la sensazione di appartenenza fisica alla terra e al lavoro ciclico delle stagioni.
Nel 1976, sarà la dura esperienza del terremoto a scuoterlo e segnarlo nel profondo, pure nel suo percorso artistico.
La sua prima indagine è la scultura: la forma viene plasmata sotto le dita, con sforzo fisico. Poi, lo studio della luce e le sue declinazioni.

L’INCONTRO
Nel 2008, l’incontro d’eccezione con il prof. di estetica e critico d’arte Luciano Perissinotto, segnerà una svolta nel percorso creativo dell’artista, mettendo in discussione tutto il lavoro maturato sino a quel momento.

DRIPPING PER SOTTRAZIONE
Tra il 2010 e 2011, inizia una nuova fase d’indagine interiore.
È in questo momento di ricerca importante che Bellet approda al concetto di Dripping per Sottrazione, con creazioni inedite.
 Il drip painting o dripping spaziale non incontra più la tela, bensì un diverso materiale, sintetico, destinato, dopo, a essere in parte soppresso o “sottratto”, come meglio afferma l’artista, con un calibrato apporto di calore che conferirà al dripping l’effetto di una “sospensione spaziale.

CONCETTO DELLA NEGAZIONE
Si aggiunge, successivamente, il concetto della Negazione. Bellet non impone ad alcuno di guardare la sua opera, al contrario egli nega la visione con un sipario, in attesa che l’innata curiosità umana faccia nascere il desiderio di vederla, avvalendosi di un telecomando, conquista della tecnica e strumento di normale uso quotidiano.

NUOVE FORME ALLUSIVE
Tra il 2015 e 2016, l’ultimo studio approfondito è quello cromatico, concepito con l’ausilio di luci LED, capaci di soluzioni coloristiche infinite. Esso dà modo al fruitore di poter percorrere una via propria, personale, d’interazione con l’opera stessa. L’accendere e spegnere le luci, aumenta o diminuisce l’intensità (per mezzo di appositi sensori), rendendo l’opera sempre mutabile, differente.

thesis helpterm paper